Le Cronache Lucane

DG, NUOVE NOMINE IN VISTA

Al via a via Verrastro il gran balletto della burocrazia: i tempi non dovrebbero essere lunghi, anche se col governatore Bardi dal punto di vista temporale è impossibile fare previsioni, ma il giro di poltrone da Direttore generale è ormai inevitabile. L’esecutivo regionale, proseguendo nel lungo percorso di “ristrutturazione” della Pubblica amministrazione, iniziato nel 2019, ha approvato lo schema d’organizzazione delle cosiddette strutture amministrative della Giunta Regionale, così come redatto dagli attuali Dg dei Dipartimenti e dal Capo di Gabinetto del presidente, Michele Busciolano, che è subentrato dal dicembre scorso al dimissionario Fabrizio Grauso e che accanto al governatore ha trovato l’agognata pace, oltre che un più lauto stipendio, a volte turbata, invece, quando stava al Dipartimento regionale dell’Ambiente. Il nuovo assetto sarà efficace non appena verranno conferiti gli incarichi «dirigenziali di vertice per le Direzioni Generali».

Poi dai Dg, a cascata i conferimenti di incarico riguarderanno anche gli incarichi dirigenziali e non generali che sono previsto per un totale di 61 uffici, ai quali vanno aggiunte le 3 strutture di diretta collaborazione e i 10 Uffici presso il Consiglio regionale. Per spiegare in linea generica la “Pieni Poteri”, si può prendere in prestito la stessa definizione teorica data dalla Giunta: «Massima concentrazione in un unico centro di responsabilità».

La prima “infornata” di Dg, 8, Bardi l’ha fatta nell’agosto del 2019, il rimpasto di Giunta è stato rinviato al prossimo autunno, ma nel frattempo proprio i Dg sono nuovamente da rinominare. L’occasione per Bardi è delle più ghiotte: concentrare e congedare chi, dell’infornata citata, non ha brillato in quanto a risultati.

Come in automatismo, l’anno dell’epidemia, che tuttora prosegue, è fatale nel far scattare il collegamento, subito verrebbe da spostare nella casella dei prossimi ex Dg, quello attuale della Sanità: Ernesto Esposito. Esposito non è l’unico sulla graticola, ma con ogni probabilità è il Dg più lontano, rispetto agli altri, dalla riconferma. Vittima sacrificale predestinata, in fase di rilancio, col subentro del “nuovo” per un cambio di rotta almeno formale. C’è un però che potrebbe forse salvare Esposito: l’emergenza Covid-19 non è ancora finita e di conseguenza potrebbe essere ancora troppo presto per il “capro espiatorio” di turno. Chissà se col “Riordino”, il centrodestra regionale riuscirà a spezzare la “maledizione” del Dipartimento Infrastrutture e Trasporti. Dalle dimissioni dell’ex Dg Alberto Mariano Caivano, uno dei protagonisti dell’“infornata” d’agosto, non c’è pace al Dipartimento collegato all’assessorato della leghista Donatella Merra. Caivano è rimasto dal maggio dell’anno scorso comunque «nelle funzioni fino alla nomina del sostituto onde garantire la continuità dell’attività amministrativa», ma il «sostituto» ancora non c’è.

O meglio, ci sarebbe, ma non firma. Nel dicembre scorso, la Giunta regionale ha conferito l’incarico di Dg a Giuseppe Chiriatti, ma la nomina non si è poi concretizzata.Chi, riportano i rumors, sarebbe, invece, in predicato di promozione è l’attuale titolare dell’Ufficio risorse umane: il pittelliano Gerardo Travaglio. I pittelliani continuano ad esercitare un preponderante ascendente sul presidente Bardi, basta citare, per esempio, l’intoccabile Antonio Bernardo all’Autorità di gestione dei Programmi operativi Fesr Basilicata, nominato nel 2014, altrimenti, com’è noto, l’alternativa per il Generale non sono i lucani ma gli esterni, meglio se napoletani o comunque campani. Il “Riordino” riaprirà anche questa partita: nuovamente saranno da fare i conti non soltanto con le “quote rosa”, ma anche e soprattutto con l’esubero, da non sforare, per il personale dirigenziale esterno, rispetto ai parametri percentuali fissati sia dal legislatore regionale che dal legislatore nazionale.

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