Le Cronache Lucane

BARDI E LE VELLEITÀ POLITICHE: MARTI NON “SACRIFICA” ZULLINO CHE RINCARA LA DOSE

La legislatura di centrodestra sarà la dimostrazione che un governo, in questo caso regionale, può durare fino alla scadenza naturale seppur con contrasti politici interni sostanzialmente insanabili. Ai punti sullo scontro Forza Italia e Lega impegnati nell’ennesima ricerca affannosa di un qualsiasi compromesso, a vincere è stato il Carroccio. Il governatore Bardi, già in crisi per la gestione lucane dell’emergenza sanitaria legate all’epidemia Covid-19, ha provato a fare il politico, ma ha fallito l’obiettivo dimostrandosi non all’altezza non soltanto sul piano amministrativo. In piena urgenza, la scorsa settimana, l’incontro col Commissario regionale della Lega, il pugliese Roberto Marti. A preoccupare Bardi, più che il Coronavirus, i problemi politici della maggioranza. Una richiesta dal governatore è stata fatta e la stessa è stata puntualmente disattesa dalla controparte: lo “scalpo”, politicamente inteso, del consigliere regionale Zullino.

Questa la soluzione, secondo Bardi, da lui preferita a un deciso cambiamento di rotta, dopo seria autocritica all’interno dei partiti della maggioranza, e nell’interesse della collettività lucana. Le critiche sulla direzione delle attività per contrastare la diffusione dei contagi, non lo turbavano e continuano a non turbarlo, ma, invece, le stilettate del leghista sì. Incassato, dietro le quinte, l’assenso, dalla controparte Marti, all’operazione, a distanza di qualche giorno, pubblicamente al governatore è stata recapitato lo stato dell’arte: nessuno “scalpo”. A recapitargli il messaggio, il dettaglio rende l’esito inquivocabile, proprio colui che doveva essere silenziato: Zullino. Zullino non solo non è stato “sacrificato”, ma continua a parlare anche e tra una lode e l’altra all’assessore regionale ai Trasporti, la collega di partito Merra, pure l’attacco al governatore Bardi. Zullino chiede, ancora una volta, di sapere se il governatore «quel processo di cambiamento e quella politica che abbiamo detto in campagna elettorale», voglia «atturale o invece no». «O si fa il cambiamento ha aggiunto il consigliere regionale o siamo disposti a tornare a casa».

Una sconfitta politica, quella di Bardi, che era fin troppo evitabile. Al governatore fu fatto notare che si sarebbe rivelata illusoria questa strategia, poichè può approfittare delle divisioni della Lega lucana, ma fino a un certo punto. Numero eletti e voti alla mano, la maggioranza di centrodestra è la Lega. Chiedere all’alleato di mettere fuori squadra un suo componente è stato un uscire allo scoperto rivelatorio di un grande punto debole: l’insofferenza alle critiche anche se motivate. Ma Bardi che ha la forma mentis del militare, e non del politico, ha voluto forzare lo stesso. E così si è preso l’ennesima pubblica strigliata. Compresa la reale caratura politica del governatore, assodato che il «cambiamento» non c’è, la certificazione proviene dalla stessa maggioranza, è già tutto pronto per il nuovo scontro in coalizione.

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