Le Cronache Lucane

LO SCANDALO È SERVITO

Il fine giustifica i mezzi: forse nel ‘500, ma metodo non politicamente praticabile nei tempi attuali, nonchè intollerabile se il tema, che riguarda la Basilicata, è quello della Sanità lucana. All’Aor San Carlo, la governance regionale di centrodestra al da sempre inviso ex Dg Massimo Barresi ha tolto un fiume di milioni di euro, 11, mentre ora al Commissario Giuseppe Spera dà: oltre 6milioni di euro. Di conseguenza l’assessore regionale al ramo, Rocco Leone, insieme al Direttore generale del Dipartimento all’assessorato collegato, Ernesto Esposito, con l’appoggio dell’esecutivo Bardi, è proprio ciò che hanno fatto per strumentalmente pressare, al fine di eliminarlo, l’ex Dg Barresi: il fine giustifica i mezzi. Modus operandi valido per il centrodestra lucano anche quando in gioco ci sono le cure mediche dei lucani.Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza: a luglio scorso la Giunta Bardi nell’ambito del riparto definitivo, inerente al 2019, delle disponibilità finanziarie per il Servizio sanitario regionale (Ssr), ha eliminato 11milioni di euro in favore del San Carlo, oltre al mancato riconoscimento di remunerazioni per prestazioni di pronto soccorso senza ricovero per un importo di ulteriori 8 milioni di euro. Così l’allora Dg Barresi rispetto ai 91milioni assegnati, si è trovato dinanzi a uno sbilancio economico fortemente penalizzante, per di più ad esercizio finanziario ormai chiuso, e di fronte ad un unica alternativa: il taglio delle prestazioni sanitarie e comunque il rosso di bilancio. Nei piani di Leone ed Esposito, futuro dissesto e conseguente Commissariamento. Nell’immediato l’ex Dg Barresi aveva impugnato gli atti dinanzi al Tribunale amministrativo regionale (Tar) di Basilicata al fine di ottenere la dichiarazione di nullità degli stessi. Insediatosi il Commissario Spero, lo scenario è cambiato. Ritirato il ricorso al Tar, al non ammissibile comportamento politico del centrodestra, ha fatto da eco la moralizzante filippica giuridica, competenze specifiche possedute o meno, del Commissario stesso che sostituitosi ai giudici amministrativi ha concluso che «a un’attenta ed approfondita disamina del ricorso introduttivo, è emerso che le motivazioni addotte in giudizio non possono essere condivise». Le ragioni tecniche non centrano nulla. La verità è riportata poche righe dopo nell’atto, firmato ieri, di rinuncia alla causa nei confronti della Regione. I milioni di euro, adesso arriveranno e il dato smentisce non solo la filippica giurisprudenziale di Spera, ma anche la logità dell’operato della Giunta nel taglio dei fondi all’ex Dg Barresi: quei soldi non dovevano essere decurtati. Pochi giorni fa, il 27 agosto, dal Dg Esposito una Pec all’indirizzo del Commissario Spera contenente l’anticipazione, proprio così viene denominata, sulle «nuove assegnazioni nelle more dell’adozione delle stesse da parte della Giunta regionale». Nell’anticipazione, una sorta di scoop burocratico, Esposito ha tranquillizzato Spera che nelle nuove assegnazioni «risulta assentito all’Aor San Carlo un importo aggiuntivo, quale ripiano del risultato 2019, di 6milioni e 373mila euro». Complessivamente rispetto ai 91milioni assegnati originariamente all’ex Dg Barresi, poi scesi definitivamente a luglio scorso a 80 milioni, con Spera il conto del «finanziamento regionale » si chiuderà «al valore di 88milioni e 164 mila euro». E meno male che l’assessore Leone non perde occasione, per coprire puntando all’appiglio umano certe défaillance amministrative, che lui è medico. Tutta questa vicenda dimostra soltanto una cosa: la sanità lucana ai governanti regionali non interessa. O quantomeno interessa meno dei giochi di potere.

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