Le Cronache Lucane

TROPPI SOLDI A VIGGIANO, UNA PROPOSTA PER LA VAL D’AGRI

Qualche giorno fa ho scritto una “Lettera lucana” intitolata “Viggiano, un comune troppo ricco”, e mi hanno comunicato che quest’articolo è stato letto più di 40.000 volte, risultando il più letto da quandoho inaugurato questa rubrica. Nella lettera affrontavo il tema delle royalties che Eni e Shell corrispondono annualmente alle casse comunali del comune di Viggiano – “epicentro” delle estrazioni petrolifere – che solo nel 2019 ha incassato oltre 11 milioni di euro. La mia tesi era che un piccolo comune di poco più di 3.000 abitanti, benché sconquassato dai pozzi petroliferi e dal Centro oli, non sa nemmeno come spenderli, tutti questi soldi, e tutto questo a fronte di una Valle – la Val d’Agri, la Valle del petrolio – che è dilaniata da disoccupazione ed emigrazione. A cosa serve – mi chiedevo – un piccolo paese ricco in mezzo a tanti comuni poveri? Non sarebbe meglio – mi chiedevo – che quei soldi fossro spesi per creare condizioni di sviluppo per l’intera Valle? Intendiamoci: la mia non era una posizione punitiva nei confronti di Viggiano, che obiettivamente ha subìto cambiamenti epocali nel proprio assetto socio-territoriale, ma una riflessione sull’inutilità di una così massiccia iniezione di liquidità in un solo paese, che così rischia di diventare un piccolo emirato in mezzo a tanti paesi poveri, che pure pagano un prezzo socio-antropologico a causa delle estrazioni petrolifere. La mia proposta è questa: perché il Sindaco di Viggiano non guida un fondo gestito democraticamente da tutti i Sindaci della Valle, affinché l’intera Val d’Agri possa trarre vantaggio – con opere pubbliche, infrastrutture, aiuti alle start-up, vantaggi fiscali per le imprese, ecc. – da una così ingente dotazione finanziaria? Sarebbe bello se se ne discutesse laicamente e senza campanalismi, con il solo obiettivo di rendere meno depressa e spopolata l’intera Val d’Agri.
diconsoli@lecronache.info

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