Le Cronache Lucane

CICALA HA MENTITO AI LUCANI: SI DIMETTA

Comune di Viggiano, Covid Bonus: il presidente del Consiglio regionale, Carmine Cicala, ha mentito ai lucani. C’è anche lui tra i percettori dell’assegno economico inviato dal Comune sulla base del bando deliberato dal fratello, il sindaco Amedeo Cicala. Immergendosi sotto la superficie dei codici numeri  dentificativi di Partita Iva per riportare alla luce non soltanto i nomi delle società, ma anche e soprattutto quelli dei soci, la clamorosa scoperta.

A ben sviscerare la vicenda del Covid Bonus self service, i Cicala che hanno mentito sono due: Carmine, ma anche Amedeo. C’è di più. Perchè dalla nuova determina comunale di «liquidazione con urgenza» del Covid Bonus di Viggiano, non affiora soltanto il dato che il presidente del Consiglio regionale, il leghista Carmine Cicala ha chiesto e ottenuto l’assegno economico, ma anche che lo stesso sindaco, unitamente all’altro fratello, l’architetto Giovanni, entrambi già percettori come professionisti, Amedeo come avvocato, hanno tutti e due raddoppiato: nuovi assegni verranno girati in loro favore. Oltre tutti i fratelli Cicala, all’appello manca solo la sorella, c’è anche il pater familias: Antonio. Difficile, se non impossibile, non farsi attrarre, come etichette per bollare l’intera vicenda, dall’espressione: Viggiano, una parentopoli del Covid Bonus. Anche perchè, si potrebbe aggiungere, vero è che la sorella dei Cicala manca all’appello, però suo marito, Cassese, no. La società Eurolavoro Service S.a.s. di Cassese Francesco &C. è stata ammessa al Covid Bonus da 5mila euro.

I nuovi aggiornamenti provengono dalla categoria C così descritta nel bando redatto e approvato dal sindaco Cicala: «esercizi di vicinato e altre attività economiche, quali: negozi non alimentari tra cui abbigliamento, ferramenta, parrucchieri, estetiste, imprese Artigiane, edili, distributori di carburante, etc…». Tra i beneficiari del bonus «a fondo perduto» compare la Lucania Costruzioni Srl. Come già suggerisce la denominazione, l’attività esercitata è quella di «costruzione di edifici e lavori di ingegneria civile, demolizione di edifici e sistemazione del terreno». È di questa società che il presidente del Consiglio regionale, Carmine Cicala, è socio al 15%. Il pater familias, Antonio, possiede il 40% delle quote societarie, mentre i quattro fratelli, Amedeo, Carmine, Claudio e Giovanni hanno in pari misura, il 15% ciascuno, il restante 60% della Lucania Costruzioni. Per cui c’è un 15% detenuto dal sindaco del Comune lucano del Petrolio, Amedeo, e un altro 15% detenuto dal presidente del Consiglio regionale. Scorrendo l’elenco della determina di «liquidazione con urgenza», spunta, però, anche un’altra società riconducibili ai Cicala, l’ennesima: la C.G.A Srl. Ancora una volta, il sindaco Amedeo, che percepisce una indennità mensile fino a mille e 952 euro, beneficiario dell’assegno «a fondo perduto » del Covid Bonus pari a 3mila euro. Soci al 50% ciascuno della C.G.A Srl sono l’architetto Giovanni Cicala e il primo cittadino di Viggiano, Amedeo.

Fino ad oggi, sull’imbarazzante vicenda del Covid Bonus self service a Viggiano, dai fratelli Cicala, Amedeo e Carmine, una certezza veniva sbandierata: il presidente del Consiglio regionale non aveva richiesto l’assegno del Comune. Lo aveva dichiarato il sindaco che sull’eventualità che il fratello eletto in Regione avesse intascato il Covid Bonus negava: «assolutamente no, è una notizia clamorosamente falsa». e lo aveva affermato lo stesso Carmine Cicala in una comunicazione attraverso i propri profili social nella quale, tra le altre cose, paventava anche una possibile querela per «tutelare la mia immagine e integrità». «In merito alla notizia – scriveva 5 giorni fa il presidente del Consiglio regionale – che io avrei beneficiato del bonus per le partite Iva del Comune di Viggiano voglio precisare di non aver mai presentato domanda». Determine di «liquidazione con urgenza» e gli «assetti proprietari» dell’impresa Lucania Costruzioni Srl, riportano, però, di un’altra verità. Per la Lega lucana e per il leader nazionale Matteo Salvini, il caso Covid Bonus di Viggiano e duo dei fratelli Cicala, ormai non può più essere, volutamente, ignorato.

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