Le Cronache Lucane

IL SAN CARLO “SPERA” CON IL COMMISSARIO

Non ha perso tempo la Giunta lucana guidata dal presidente Vito Bardi nel nominare il nuovo commissario dell’Aor San Carlo. Dopo solo quattro giorni dall’approvazione della delibera con la quale si è preso atto della sentenza del Tar che ha dichiarato decaduto il direttore generale dell’Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, Massimo Barresi, come annunciato ieri si è proceduto alla nomina di un nuovo commissario. Toccherà a Giuseppe Spera seguire dal palazzo di vetro le sorti dell’ospedale San Carlo.

Ritorna così a parlare lucano l’azienda ospedaliera più grande della Basilicata. Dopo la guida del napoletano Barresi ora toccherà all’ingegnere di Avigliano ristabilire le priorità e le nuove linee guida della sanità potentina. Per Spera lo si può definire un ritorno a casa, dopo essere stato per anni direttore della Uoc Gestione Tecnico Patrimoniale dell’Aor San Carlo, per poi essere nominato nell’ottobre del 2019 direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria di Potenza guidata dal Dg Bochicchio. Ora rivestirà un incarico ancora più prestigioso. Raggiunto telefonicamente dalla redazione, il neo Commissario dell’Aor San Carlo di Potenza nel dichiararsi «molto soddisfatto per la nomina», ha aggiunto «evidentemente la Giunta regionale ha voluto premiare i buoni risultati raggiunti nell’incarico all’Asp». Giuseppe Spera è lo stesso Spera, che a dicembre del 2018 aveva conteso a Barresi l’incarico di Dg, e non ha mai rinunciato al ricorso al Tar per l’annullamento della sua nomina. Spera fin da subito aveva ritenuto illegittima la nomina di Barresi. Aveva segnalato al giudice amministrativo le ragioni di illegittimità sia nel metodo sia nel merito. I nodi principali della vicenda riguardavano la valutazione dei titoli dei tre candidati alla selezione per la nomina e l’assenza dei poteri da parte della vice presidente della Giunta – in regime di prorogatio – Flavia Franconi, necessari alla legittimità dell’affidamento dell’incarico a Barresi.

I giudici del Tar di Potenza, però, chiamati a esaminare il caso non hanno avuto nemmeno bisogno di addentrarsi a esaminare la questione della nomina avvenuta «a tempo scaduto», ossia quando la Giunta era in regime di prorogatio essendo passati i 5 anni dall’elezione e in attesa del rinnovo, e si sono fermati alla sola mancanza di motivazione nella scelta: per riassumere all’estremo, la Giunta ha utilizzato il requisito di accesso alla terna come motivazione della scelta fatta all’interno della stessa, qualcosa evidentemente di illogico in una procedura che, per legge, ha un ambito di discrezionalità limitato da evidenze oggettive. Un «regime motivazionale rafforzato che – hanno spiegato i giudici – costituisce il consapevole portato di un’opzione normativa finalizzata al precipuo scopo di contenere, entro margini accettabili, l’ampiezza della discrezionalità del potere di nomina e di orientarla maggiormente verso oggettivi e documentati apprezzamenti di natura tecnica» evidenziando come «la riscontrata carenza motivazionale vizia in radice la nomina impugnata».

Un sentenza che ha messo in moto l’assessore alla Sanità Rocco Leone a trovare un commissario straordinario in fretta e condividerlo velocemente con Bardi. «La scelta è ricaduta su Spera per le sue alte doti di professionalità e di conoscenza dell’ospedale San Carlo ». È stata questa in sintesi la giustificazione data dalla Giunta regionale per la nuova nomina. Per qualcuno l’arrivo di Spera potrebbe sembrare un atto dovuto, considerato che già nel 2018 (come accennato sopra) era arrivato secondo nella terna valutata dalla commissione tecnica dell’allora Giunta Pitella-Franconi, lo aveva inserito al secondo posto con una valutazione «Buona» grazie a due lauree, master, docenze universitarie e plurime esperienze dirigenziali, mentre al terzo c’era Barresi, con l’indicazione di «esperienza maturata in aziende ospedaliere con competenze prevalentemente amministrative nel controllo di gestione». Ma per una volta, secondo voci interne alla Giunta regionale, si è voluto dare atto alla professionalità e al merito. Che grazie a Spera, per una volta si può finalmente sottolineare come siano doti possedute anche dai lucani.

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