Le Cronache Lucane

IL BELLESE SANSONE E LA SUA ARTE NEL MONDO


Oggi vive a Torino, ma nacque a Bella il 18 ottobre del’74. Donato Sansone, Artista d’animazione e live action fa «un lavoro bello e divertente come quello del filmaker». Ha vissuto il terremoto dell’80 che l’ha profondamente segnato, ma grazie alla sua Arte oggi gira il mondo e ci dice: «è nel sentire la bellezza e l’incantesimo del mondo che si riesce a fare cose belle». Canal+ “Oeil de link” ha realizzato un reportage su uno dei suoi lavori, “Grotesque Photobooth” è stato selezionato da Saatchi & Saatchi al Festival internazionale della creatività di Cannes, il suo cortometraggio “Journal animé” è stato nominato nel 2016 agli Oscar per l’animazione e nel 2017 per il premio César.

Lo abbiamo intervistato al traguardo di altri success: l’uscita di un videoclip realizzato per un musicista italiano che vive a Parigi, con il finanziamento della CNC francese e la quindicesima edizione del GruVillage 105 Music Festival, per cui è stato scelto per crearne l’immagine coordinata. Quali emozioni e quale il percorso che ti ha portato sin qui?«La realizzazione dell’artwork per il GruVillage è in realtà un lavoro che si discosta un pochino da ciò che faccio di solito e ciò di cui sono più portato a fare perché si tratta fondamentalmente di un lavoro di illustrazione ed io non sono un illustratore nel senso stretto del termine. È un lavoro ma che mi ha divertito e che sono stato contento di realizzare perché quello del GruVillage è un bellissimo e prestigioso evento che mi avvicina ai grandi nomi del panorama musicale contemporaneo essendo in qualità di artista visivo nella lista dei nomi del festival».

Come nasce la tua passione per l’arte? «La mia passione per l’arte nasce e si sviluppa molto spontaneamente fin da bambino quando amavo disegnare mostri, fantasmi, terremoti e goal calcistici. Oggi che ho 45 anni faccio più o meno le stesse cose ma in maniera più raffinata raffigurando e parlando di fantasmi, presenze, interiorità, orrori mostri e incubi. Sono sempre stato amante folle di tutto ciò che è sovrannaturale, fantastico e mostruoso.

Disegnavo fin da piccolo appunto cose sovrannaturali divertendomi a inventare e creare mondi paralleli oppure riproducendo disegni di fil e cartoni fantascientifici e horror che amavo. Ho subito lo shock del terremoto dell’Irpinia nell’Ottanta per cui da piccolo disegnavo paesi e città devastati dal terremoto un’horror ben più reale che mi ha trasformato moltissimo». Qual è stato il tuo percorso lavorativo?  «È stato un crescendo continuo partito dal disegno per poi finire al video passando per la pittura ad olio su tela.

Ho frequentato le scuole d’arte a Potenza e a Napoli, l’Accademia di Belle Arti dove mi piaceva soprattutto dipingere fino a quando ho scoperto la bellezza dei disegni in movimento e poi degli effetti speciali in live action. L’ultima scuola che ho frequentato è stata quella del Centro Sperimentale di cinematografia dipartimento di animazione di Torino che mi ha portato ad apprendere tecniche di animazioni e sperimentali di cinematografia che sono tutt’ora il mio lavoro e la mia vita. Da qui ho girato il mondo e vinto premi con i miei cortometraggi».

Lavori come freelance per importanti agenzie e musicisti italiani, tra cui Afterhours, Subsonica, Verdena, Francesco de Gregori, Ferrari e Samsung, avresti mai pensato di arrivare a raggiungere questi traguardi, o era invece già tra i tuoi obbiettivi? «Gli obbiettivi non finiscono mai e ce ne sono sempre di più grandi. Sono contento di quello che ho fatto finora ma mi sembra, e credo, che sia ancora troppo poco; è sempre troppo poco fino a quando non si fa ancora di meglio. Io sto vivendo una bella vita facendo un lavoro che amo e che mi diverte tantissimo però la soddisfazione vera è sempre lontana perché ho continuamente la sensazione di non aver fatto ancora abbastanza e di essere mediocre nonostante tutto. quello che voglio dire è che fino ad oggi tutto ciò che ho realizzato è sempre stata la “cosa più facile”, nel senso che essendo un grande pigrone faccio sempre le cose facili e non quelle complicate. Ho l’amarezza di non realizzare pienamente ciò che vorrei».

Progetti per il futuro, o comunque qualcosa che ci puoi anticipare? In effetti non saprei, per il momento sto lavorando su commissione e nei prossimi mesi non so esattamente cosa farò, se un cortometraggio nuovo oppure altro. invece di imminente sta per uscire un videoclip che ho realizzato in questi giorni per un musicista italiano che vive a Parigi e che fa musica techno col pianoforte, è un mostro e si chiama Fabrizio Rat. È un videoclip prodotto dai miei produttori francesi di “Autour de Minuit”con il finanziamento della CNC francese ed uscirà a giorni. È un videoclip concepito più di un anno fa ma che siamo riusciti a realizzare soltanto ora». Oggi non vivi più a Bella, ma quando ci torni quali sono le tue emozioni?  «Bella è sempre Bella, nel senso che il mio paese è sempre parte di me ed è il mio amore. Torno volentieri tutte le volte che posso e cioè almeno una volta all’anno.

Devo ammettere che da Torino è un viaggio un po’ lungo però quando posso ci torno volentieri per qualche giorno perché la mia famiglia è a Bella, anzi, Bella è la mia famiglia. Purtroppo però è un paese che sta morendo e questa cosa mi mette una tristezza infinita: la gente è giustamente demoralizzata. Non so quale possa essere la sua salvezza, non ho idea di cosa possa servire per salvarlo, so solamente che questo declino mi fa venire da piangere».

Partendo dalla tua esperienza, cosa ti senti di dire ai giovani, spesso scoraggiati dal mondo del lavoro? «Ai giovani mi sento di dire solo di rendersi conto della magia della vita e della sua unicità, e di portarsi questa sensazione per sempre nella testa e nel cuore perché è questo sentimento della bellezza che ci fa amare e che di conseguenza ci responsabilizza. Stiamo distruggendo completamente una bellezza che è una fortuità, unicità dell’universo ed abbiamo perso la sensibilità per renderci pienamente conto di ciò che significa. Sembra centrare poco con l’arte quello che sto dicendo invece centra tutto perché è nel sentire la bellezza e l’incantesimo del mondo che si riesce a fare cose belle».

 

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