Le Cronache Lucane

KEVIN, BARBER DI BARAGIANO VINCE IN ALBANIA

«È stata la vittoria di tutti, la vittoria di quanti hanno creduto in me» racconta Kevin Salinardi, “barber” di Baragiano, piccolo paese della provincia di Potenza. La frase accompagna la fotografia che lo ritrae con la bandiera italiana e il trofeo dell’“International Cup 2020 Albania”, la tre giorni internazionale che apre le gare sul mondo dell’acconciatura maschile e femminile, show, nail&make-up. Svoltasi a Lehze, la kermesse ha visto partecipare i più illustri hairstylists e barbers provenienti da più parti del mondo fronteggiando le diverse nazionali presenti.
Accantonate per un attimo l’immagine -seppur molto poetica- dei saloni da barbiere di un tempo, quasi “artigiani” in luoghi necessari per la toilette quotidiana, oggi le barberie sono veri e propri locali di tendenza dove prendersi cura di sé, con gente che lavora duramente per riportare questa professione a livelli di eccellenza, come Kevin, classe ‘97, che con gli studi e la passione, ha “costruito” il suo sogno a propria immagine, complice anche le forti mode e tendenze maschili in fatto di acconciature e barbe.
Ma come nasce la sua passione per questo mestiere? Ce lo racconta in viaggio, di ritorno da Roma, e spiega: «ho ereditato questa passione da mio padre, era il mio desiderio sin da piccolo; lui tuttavia ci teneva che studiassi, sin quando però si è reso conto che per me quella del barbiere era davvero una passione, così mi ha mandato a frequentare una scuola da parrucchiere ed oggi faccio parte della FIAM- Federazione Italiana Acconciatori Misti e sono Presidente Basilicata».
Non a caso l’arte del barbiere è un rito tutto italiano, da realizzarsi con eleganza e stile. E ora anche di grande tendenza, in linea con il mondo hipster, che ne ha fatto un vero e proprio culto. E quando alla base di tutto ciò vi sono passione, conoscenza e volontà, realizzare il “tempio della bellezza” diventa realtà.
Qual è stato il tuo percorso, gli chiediamo? «Ho fatto molti corsi, visitato tante fiere specializzate e sono arrivato in Albania lavorando sodo, allenandomi notte e giorno sia all’interno de salone e sia a Torre Annunziata presso l’Accademia Fiam» un’organizzazione che ha come obiettivo quello di promuovere le relazioni tra gli acconciatori, i barbers e le Accademie che vi aderiscono, preparando di fatto ogni rapporto comparativo di tecniche tra essi.
Oggi kevin si aggiudica il riconoscimento quale Primo classificato intercontinentale Albania e commenta: «Quando mi è stato comunicato ero davvero molto emozionato perché per me era un vero e proprio sogno arrivare a partecipare al mondiale con tanti professionisti». Insomma, seppur legato alle sue radici, di residenza e affettive, Kevin ha avuto voglia di creare anche qualcosa di nuovo, imparando, studiando le mode, intercettato le tendenze del settore e probabilmente anche ascoltando i clienti che frequentano il salone, cogliendo le esigenze principali in fatto di richieste.
Partendo dalla sua esperienza, gli chiediamo cosa si sente di dire ai giovani, spesso scoraggiati dal mondo del lavoro? «Beh, mi sento di dire loro che se si lavora sodo, e si crede in ciò che si fa, tutto si può raggiungere e se si incontrano ostacoli, come sempre accade sul cammino della vita, non bisogna abbattersi mai. Occorre andare avanti più grintosi di prima. Io lavoro a Baragiano, che è un piccolo pase, ma credo che se si hanno degli obbiettivi precisi e si crede in ciò che si fa, anche da qui si può avere successo e ci si può far conoscere per il proprio talento». Insomma, ascoltando Kevin si evince che l’essere barbieri non è un gioco e non è una scelta, ma azzarderei, una vocazione.
Considerando i traguardi raggiunti, senti di dover ringraziare qualcuno in particolare? «Sicuramente un ringraziamento speciale va a mio padre -dichiara Kevin- è lui che mi ha trasmesso la passione per questo mestiere e che mi sta sempre accanto in ogni competizione e corso che faccio. Poi però, altri due ringraziamenti vanno al Presidente mondiale Luigi Forestiero e al Segretario Marcello Auricchio e a tutta la federazione Fiam che ad oggi per me è una famiglia».

Le Cronache Lucane
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: