Le Cronache Lucane

SUMMA DICE NO ALL’EOLICO SELVAGGIO

Anche il segretario regionale della Cgil Basilicata, Angelo Summa teme l’eolico selvaggio in regione. Uno sproporzionato proliferare di pale sta deturpando l’immagine di una terra che faceva della sua vocazione paesaggistica e naturale un biglietto da visita ineguagliabile. “Con la approvazione dell’art. 13 della legge regionale n. 4/2019 sui limiti di potenza per l’eolico – spiega Summa – si è consumato, da parte del Consiglio regionale uscente, un atto inaccettabile rispetto al quale il nuovo organismo legislativo, allorché insediatosi, dovrebbe intervenire immediatamente. Si è infatti disposto il raddoppio della potenza installabile per gli impianti eolici, a pochi giorni dalle elezioni regionali, con un colpo di mano che appare come un’inaccettabile favore ai gruppi di interesse che operano nel settore dell’eolico.  Il provvedimento è stato, peraltro, approvato in regime di prorogatio laddove la legge consente al Consiglio uscente di effettuare solo atti di ordinaria amministrazione o indifferibili e urgenti”. Probabilmente sono proprio provvedimenti come questo che allontanano la gente dalla politica e alimentano nell’opinione pubblica legittimi sospetti di un diffuso malaffare. “È fondamentale – aggiunge il leader della Cgil lucana, Angelo Summa – che si dia immediatamente corso all’iter di approvazione del Piano paesaggistico regionale al fine di definire limiti precisi a tutela del paesaggio e dei cittadini. Le energie alternative rappresentano un tema determinante, soprattutto per un territorio come il nostro e a maggior ragione occorre porre fine allo scempio perpetrato in questi anni,  che ha visto, come nel caso di Piani del Mattino, a Potenza, decine di cittadini subire ingenti danni patrimoniali e personali”. Infine un’ultima annotazione. “Per queste ragioni – conclude Summa – riteniamo urgente e necessaria l’apertura di un tavolo di confronto con Anci e mondo delle associazioni affinché si apra una discussione che porti a una rivisitazione generale del quadro normativo su tutta la materia e soprattutto su come regolamentare il cosiddetto mini eolico, partendo dall’abolizione della recente norma approvata dal Consiglio regionale. Occorre partire da una nuova pianificazione energetica ambientale rispettosa dell’ambiente e dei cittadini. Le energie alternative non possono essere solo un’occasione di profitto da realizzare a discapito del bene comune”. Coraggio sindacale!

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