8 gennaio 2007. Intercettazione in carcere dopo il primo interrogatorio:

Rosa: Ma perché han fatto tutto questo, io gliel’ho detto al maresciallo: Non siamo andati su noi, Olli.

Se la Bazzi non avesse preso parte al quadruplice omicidio non avrebbe avuto bisogno di dire al marito di aver detto al maresciallo: “Non siamo andati su noi”, ed invece lo ha fatto per riferire ad Olindo di non aver ceduto. Peraltro “Non siamo andati su noi” non è una negazione credibile ma una frase di comodo, la donna infatti non riesce a dire “Non li abbiamo uccisi noi”.

Olindo: Dai che gliel’ho detto anch’io, adesso…

Anche il Romano riferisce a Rosa ciò che ha detto al magistrato.

Due innocenti de facto avrebbero avuto un’unica opzione: negare in modo credibile di aver commesso il quadruplice omicidio ed invece i coniugi Romano, in questo breve scambio, lasciano trapelare che avevano due opzioni: provare a negare o confessare, per questo motivo si sono detti ciò che avevano riferito al magistrato. Peraltro questo breve scambio prova che i due coniugi sapevano di essere intercettati.

Rosa: Io lo avevo detto che ci dividevano.

Olindo: Non preoccuparti, dopo vediamo, non preoccuparti, sii forte… adesso vediamo domani… dopo, come funziona, cosa ci dice l’avvocato, poi resteremo in contatto con l’avvocato, poi decidiamo. Okay?

“dopo vediamo”, “adesso vediamo domani… dopo, come funziona” e “poi decidiamo” sono tre frasi che provano che Olindo e Rosa si trovavano di fronte ad un bivio: provare a negare o confessare. Le tre frasi, in quanti incriminanti, sono state tagliate dall’intercettazione mandata in onda dal programma Le Iene il giorno 23 ottobre 2018.

Rosa: Okay.

Olindo: Non ti preoccupare, l’importante è non lasciarti andare… e… domani siamo qui e restiamo qui, cosa devi fare? Io ho letto il coso… C’è scritto che quello là (Mario Frigerio)  mi ha visto.

Si noti che Olindo non dice “quello là dice di avermi visto” ma “quello là mi ha visto”, una frase che non lascia spazio a interpretazioni.

Rosa: Ma non è vero, non sei salitooo (incomprensibile).

La parola finale pronunciata dalla Bazzi è purtroppo incomprensibile, se decifrata potrebbe essere cruciale.

“Ma non è vero, non sei salitooo” non è una negazione credibile.

“non sei salito” è una frase di comodo che la Bazzi usa come sostituto di una frase che non riesce a dire ovvero “Non li hai uccisi tu”.

Olindo: Aspetta, ma c’è scritto, no?: “L’ho visto”, e poi hanno trovato delle tracce di sua moglie (Valeria Cherubini) sulla macchina, quelle due cose lì ci sono.

“quelle due cose lì ci sono” è una frase che non lascia spazio a interpretazioni. Olindo Romano “quelle due cose lì” non le mette in dubbio, anzi afferma che “ci sono”.

Rosa: Sulla macchina?

Olindo: Sulla macchina. Sì, sulla macchina… delle tracce.

Rosa: Ma la nostra macchina?

Olindo: Sì. Quando arriverà l’avvocato sentiremo bene come stanno le cose. Finché non arriva l’avvocato gli diciamo quello che gli abbiamo sempre detto.

“Finché non arriva l’avvocato gli diciamo quello che gli abbiamo sempre detto” è una frase incriminante, ancora una volte i due coniugi mostrano di avere due alternative: provare a negare o confessare.  

La frase “Finché non arriva l’avvocato gli diciamo quello che gli abbiamo sempre detto” è stata tagliata dall’intercettazione mandata in onda nella puntata del programma Le Iene del giorno 23 ottobre 2018.

Rosa: Non siamo stati noi.

La Bazzi continua a ripetere al marito “Non siamo stati noi” per fargli capire che non intende confessare, se infatti i due coniugi fossero innocenti de facto, la donna non avrebbe ragione di ribadirlo.

“Non siamo stati no” non è una negazione credibile ma una frase di comodo che la Bazzi usa come sostituto di una frase che non riesce a dire ovvero “Non li abbiamo uccisi noi”.

Olindo: Eh, ciccia, comunque fatti coraggio eh.

Olindo non dice alla Bazzi, ciò che ci saremmo aspettati da un innocente, ovvero “Certo, stai tranquilla, capiranno che non li abbiamo uccisi noi e troveranno il vero assassino” ma la invita a farsi “comunque” coraggio. 

Rosa Bazzi piange.

Olindo: Basta, ciccia, devi essere forte, eh, lo sai che ti voglio bene.

Rosa: Voglio morire.

Olindo: Perché? Non piangere.

Olindo: Ti devi fare coraggio. Se non ci vediamo ci sentiamo tramite avvocato. Però tu devi farti sempre coraggio, non devi lasciarti andare, non serve a niente. A questo punto siamo arrivati qua, basta, andiamo avanti, vediamo com’è (incomprensibile) però, vabbè, cosa devi fare?

“A questo punto siamo arrivati qua, basta, andiamo avanti” è un’ammissione. E’ una frase che indica che l’arresto non è un evento improvviso.

La risposta di Olindo è stata tagliata in toto dall’intercettazione mandata in onda nella puntata del programma Le Iene del giorno 23 ottobre 2018 perché la frase “A questo punto siamo arrivati qua, basta, andiamo avanti” è incriminante.

Rosa Bazzi piange.

Olindo: L’importante è quello, devi essere sempre forte, adesso vediamo il giudice cosa dice, in base a quello che dice poi ci regoliamo, giusto? Adesso resta (incomprensibile) cosa devi fare…cosa… e non continuare a piangere.

“adesso vediamo il giudice cosa dice,in base a quello che dice poi ci regoliamo” è un’ammissione e l’ennesima riprova che Olindo e Rosa sono indecisi se continuare a dirsi innocenti o confessare.

La risposta di Olindo è stata tagliata in toto dall’intercettazione mandata in onda nella puntata del programma Le Iene del giorno 23 ottobre 2018 in quanto “adesso vediamo il giudice cosa dice, in base a quello che dice poi ci regoliamo” è uno stralcio incriminante.

Rosa: Perché hanno fatto questo su di noi, Olli? Scusami ma non ce la faccio a stare lontano.

Olindo: Eh, lo so, però è così Ciccia.

Rosa: Ci lasceranno vedere?

Olindo: Sì che ci vediamo, però non ti preoccupare.

Rosa Bazzi piange.

Olindo: Tu cerca di ricordarti tutto quello che abbiamo fatto, pensa a tutto quello che abbiamo fatto e tutto… Mm? Tu quando ti senti un pochino triste pensa a quello e vai avanti, non lasciarti andare. Mm? Prometti?

Che cosa dovrebbe ricordare Rosa? Il Romano usa un termine vago come “tutto” perché con “tutto quello che abbiamo fatto” si riferisce al quadruplice omicidio. In poche parole: Olindo Romano invita Rosa Bazzi a cercare sollievo nel ricordo della strage. Naturalmente questa risposta di Olindo è stata tagliata in toto dall’intercettazione mandata in onda dal programma Le Iene il giorno 23 ottobre 2018 in quanto incriminante.

Naturalmente questa risposta di Olindo è stata tagliata in toto dall’intercettazione mandata in onda nella puntata del programma Le Iene del giorno 23 ottobre 2018 in quanto incriminante.

Rosa: Dio come mi manchi. Perché non c’è nessuno che ci aiuta?

Olindo: Non ti devi preoccupare. L’importante è che ci siamo noi. Dopo se ci portano via tutto non fa niente. Non pensare alla casa a quelle cose là, quelle si possono rifare. Non ti preoccupare. Adesso vediamo come va e di cosa siamo accusati, eccetera, eccetera, una cosa e un’altra.

Il Romano, poiché sa di essere intercettato, fa volontariamente ricorso a termini generici come “eccetera, eccetera” e “una cosa e un’altra”, per evitare di autoincriminarsi.

Olindo: Non piangere su… Ciao.

Rosa: Ciao.

10 gennaio 2007. Intercettazione in carcere:

Rosa: Come stai?

Olindo: Bene. Ho parlato con il magistrato.

Rosa: Eh.

Olindo: E lui mi ha detto che se vogliamo far finire questa storia qui…

Rosa: Sì.

Olindo:… di dire la verità.

“Di dire la verità” è una straordinaria ammissione.

Rosa: Ma non c’è niente, Olli.

“Ma non c’è niente” non è una negazione credibile. La Bazzi non riesce a dire “Ma non c’è niente da dire perché non li abbiamo ammazzati noi”. La Bazzi non completa la frase ma con tutta probabilità intende riferirsi semplicemente alle prove contro di loro.

Olindo: Rosa…

Rosa: Non c’è niente.

“Non c’è niente” non è una negazione credibile.

Olindo: Gli ho detto così… io ho pensato… ho pensato questo…

Rosa: Non c’è niente, Olli, è tutto stato… una cosa che hanno… hanno fatto tutto loro, ancora adesso torno a ripeterglielo… loro… gliel’ho ripetuto cento volte.

“Non c’è niente” non è una negazione credibile.

Olindo: Loro mi hanno spiegato la situazione in termini pratici…

Rosa: Ho capito…

Olindo: Mi ha spiegato e mi ha detto che… loro ci tengono qui perché devono fare ancora delle indagini…

Rosa: Sì.

Olindo:… mi hanno spiegato innanzitutto che se per disgrazia trovano qualche cosa, poi ti processano e ti danno l’ergastolo, se invece confessi c’hai le attenuanti e il rito abbreviato, dici la verità che la moglie non c’entra niente, eccetera, eccetera, ti ha fatto solo l’alibi… ehm… e non becchi niente.

Quando Olindo dice “dici la verità che la moglie non c’entra niente, eccetera, eccetera, ti ha fatto solo l’alibi… ehm…” lo fa per far sapere a Rosa che negherà un suo coinvolgimento nei fatti.

Rosa: Ma non è vero, Olli.

“Ma non è vero” non è una negazione credibile.

La Bazzi è incapace di dire “Ma non li hai ammazzati tu, perché dovresti confessare un quadruplice omicidio che non hai commesso?”.

La Bazzi riesce a dire “Ma non è vero, Olli” semplicemente perché non è vero che “la moglie non c’entra”.

Olindo: E io mi becco le attenuanti e finisce tutta la storia.

Rosa: Non è vero, Olli… non è vero.

“Non è vero” non è una negazione credibile.

Olindo: Lo so, c’è quella prospettiva qui, allora io adesso devo decidere. Non… non so o sennò continuare così, continuare per 5 o 6 mesi, intanto che loro fanno gli accertamenti…

Rosa: Come stai tu?

Olindo: Io ti dico la verità, lì dentro non ce… non ne posso più. (incomprensibile) sono in isolamento.

Rosa: Anche io.

Olindo: E non… non so, o se continuare così e lasciare fare quello che devono fare o sennò si dice… si fa la confessione.

Olindo non ha certezza che gli inquirenti abbiano prove contro di loro, per questo motivo appare indeciso.

Rosa: Ma cosa c’è da confessare?

Olindo: No, aspetta…

Rosa: Non siamo stati noi.

“Non siamo stati noi” non è una negazione credibile ma è una frase che, se i due coniugi non avessero commesso il quadruplice omicidio, la Bazzi non avrebbe ragione di pronunciare. La Bazzi usa la frase “Non siamo stati noi” come sostituto di una frase che non riesce a dire ovvero “Non li abbiamo uccisi noi”.

Olindo: Lo so, però aspetta per tagliare le gambe al toro… metti che sono stato io.

Ancora una volta, dicendo “metti che sono stato io”, Olindo intende far sapere a Rosa che non la coinvolgerà.

Rosa: Ma quando sei andato su, Olli?

Si noti che la Bazzi è incapace di dire “Ma quando li avresti ammazzati?” e continua dire “Ma quando sei andato su, Olli?”.

Olindo: Non lo so.

Rosa: Dimmi quando sei andato su.

Si noti che la Bazzi è incapace di chiedere al marito: “Dimmi quando li avresti ammazzati?”.

Olindo: Lo so Rosa, ma è per finire questa storia qui.

Rosa: Ma perché devi dire che non è… non è vero niente, Olli, sai che non è vero niente tutta questa cosa, ancora adesso io lo dico e lo torno sempre a ripetere. Ti pesa così tanto, eh?

“Non è vero niente” e “Non è vero niente, tutta questa cosa” non sono negazioni credibili.

“Ti pesa così tanto, eh?” è una frase incriminante, un’ammissione tra le righe della Bazzi. Sia chiaro che il Romano non ha minacciato di suicidarsi ma ha riferito alla moglie di voler confessare, pertanto la Bazzi non può che riferirsi ad un eventuale senso di colpa del Romano e non al fatto di essere in carcere.

La frase incriminante “Ti pesa così tanto, eh?” è stata tagliata dallo stralcio di intercettazione mandata in onda dal programma Le Iene il giorno 23 ottobre 2018.

Olindo: Stare dentro sì.

Con la sua risposta il Romano cerca di mettere una pezza, “Stare dentro sì” è peraltro un’indicazione della sua mancanza di senso di colpa e di rimorso. 

Rosa: Cosa vuoi fare?

Olindo: Non lo so. Se facciamo così prendiamo anche dei benefici o qualche cosa e te ne vai a casa.

Rosa: Ma cosa vado a casa a fare Olli? Vuoi che esco di qui e mi butto sotto un treno?

Olindo: No, quello no, Ciccia (incomprensibile).

Rosa: Quanto mi manchi, Olli.

Olindo: Anche tu Ciccia… anche tu Ciccia… Non so neanche io cosa fare. Allora… ascoltami Ciccia…

Rosa: Non è vero (incomprensibile) la prego.

“Non è vero” non è una negazione credibile.

Entra personale dell’Arma per prelevare Olindo.

Olindo: Allora cosa facciamo?

Rosa: Non è vero niente.

“Non è vero niente” non è una negazione credibile.

Olindo: Sennò la facciamo finire ormai e basta.

Rosa: Ma no, cosa?

Olindo: Niente, niente. Rosa, la facciamo finire e basta.

Rosa: No, non è vero.

“No, non è vero” non è una negazione credibile.

Olindo: Aspetta Ciccia…

Rosa: Non è vero niente, Olli…

“Non è vero niente” non è una negazione credibile.

Olindo: Lo so.

Rosa: Non c’entriamo niente.

“Non c’entriamo niente” non è una negazione credibile.

Olindo: Ma se vogliamo far finire questa storia…

Rosa: Ma non… ti pesa?

Dopo aver detto “Ma non…” la Bazzi si autocensura.

“ti pesa?” è ancora un’ammissione. Che cosa dovrebbe pesare ad Olindo se non il quadruplice omicidio?

La domanda di Rosa ad Olindo è stata tagliata in toto dall’intercettazione mandata in onda nella puntata del programma Le Iene del giorno 23 ottobre 2018 in quanto incriminante.

Olindo: Sì. Mi pesa soprattutto che te sei di qua e io sono di lì.

Rosa: Però c’è il muro.

Olindo: Sì.

Rosa: Ogni tanto cioè sembra che ti sento.

Olindo: Aspetta un secondo.

Rosa: Okay.

Dall’interrogatorio di Rosa Bazzi:

Rosa: Vi dico che non è vero, non abbiamo fatto una cosa del genere.

“Vi dico che non è vero, non abbiamo fatto una cosa del genere” non è una negazione credibile. Per non mentire, la Bazzi, quando dice “non abbiamo fatto una cosa del genere”, minimizza, lo fa sostituendo “fatto” alla parola “ucciso” e “una cosa del genere” ai nomi delle vittime.

PM: Senta signora io mi rendo conto che questa è una cosa inconfessabile…

“mi rendo conto che questa è una cosa inconfessabile” è una frase che un PM non dovrebbe mai pronunciare, esibirsi in condanne morali durante un interrogatorio è un errore grossolano che inibisce o ritarda una eventuale confessione. Il PM avrebbe dovuto invece affermare che è frequente che tra condomini la gente si uccida proprio a causa di comportamenti irrispettosi, in altre parole, per ottenere una confessione, avrebbe dovuto fornire una giustificazione morale alla Bazzi e non sostenere che il quadruplice omicidio “è una cosa inconfessabile”.

Rosa: Non è una cosa inconfess… (interrotta)

La Bazzi non nega di aver commesso la strage anzi dice che “Non è una cosa inconfess…”, un’ammissione.

Il PM commette un altro errore, interrompe la Bazzi.

PM: … perché infilare per cinque volte il coltello…

Il PM continua a giudicare moralmente la Bazzi.

Rosa: (incomprensiile)

PM:… nella gola di (incomprensibile) persone (incomprensibile)…

Il PM continua a sbagliare.

Rosa: Lei… (interrotta)

Il PM interrompe nuovamente la Bazzi.

PM:… di cui una di due anni e mezzo, è una cosa che si fa fatica a confessare.

Il PM ha interrotto la Bazzi per almeno due volte e lo ha fatto per ripeterle che il quadruplice omicidio “è una cosa che si fa fatica a confessare”. A che pro? Esibirsi in condanne morali durante un interrogatorio è un errore grossolano che induce l’interrogato a porsi sulla difensiva.

Rosa: Guardi ho sempre raccontato la verità e torno ancora a ripetergli: non è da noi a fare quelle cose lì, abbiamo litigato, avete ragione che abbiamo litigato ma non… arrivare a quel livello lì”.

“Guardi ho sempre raccontato la verità” corrisponde al vero. La Bazzi infatti non ha falsificato ma ha solo dissimulato, ovvero non ha riferito tutto ma neanche nulla di falso.

“non è da noi a fare quelle cose lì” non è una negazione credibile. 

Con la frase “non è da noi a fare quelle cose lì” la Bazzi non nega di aver commesso il quadruplice omicidio ma ci riferisce soltanto che per lei ed il marito uccidere non è un’abitudine.

“ma non… arrivare a quel livello lì” non è una negazione credibile. Per non mentire, la Bazzi minimizza sostituendo “arrivare” ad “ucciso” e “a quel livello lì” ai nomi delle vittime.

Rosa: “Se gli dico che non abbiamo fatto una cosa del genere…”.

“Non abbiamo fatto una cosa del genere” non è una negazione credibile. Per non mentire, la Bazzi minimizza sostituendo “fatto” ad “ucciso” e “una cosa del genere” ai nomi delle vittime.

La Bazzi non ha mai pronunciato né le parole “ucciso”, “ammazzato”, “sgozzato”, né i nomi delle vittime, non lo ha fatto per evitare lo stress che gli induce il confrontarsi con le accuse. Uno stress che non dipende dal senso di colpa ma dal timore di venir scoperta.

Dall’interrogatorio di Olindo Romano:

PM: Mettere il coltello nella gola di un bambino!?

“Mettere il coltello nella gola di un bambino!?” è ancora un giudizio morale che danneggia l’interrogatorio.

Olindo: Quello non l’ho mica fatto… eeeeh.

La frase “Quello non l’ho mica fatto… eeeeh” è un’ammissione. Olindo Romano, attraverso l’uso del termine “Quello”, che rivela una comparazione, ci sta dicendo che non ha ucciso il piccolo Youssef ma che ha fatto altro. Il PM avrebbe dovuto chiedergli “Che altro ha fatto?”.

PM: Ma il signor Frigerio dice che era lei quello con il coltello in mano.

Olindo: Frigerio può dire quello che vuole, che ci posso fare? Eh. Abbia pazienza.

Olindo Romano non riesce a negare, non riesce a dire “Frigerio sta dicendo una sciocchezza, non è possibile, io non l’ho sgozzato” perché sa che ciò che ha detto il testimone Mario Frigerio è vero.

In conclusione: 

Olindo Romano e Rosa Bazzi si sono lasciati andare a diverse ammissioni. 

I due coniugi non hanno mai negato in modo credibile di aver commesso la strage. Negare in modo credibile significa negare di aver ucciso/ammazzato la/le vittima/e.

“io non ho ucciso Raffaela Castagna”, “io non ho ucciso il piccolo Youssef”, “io non ho ucciso Paola Galli”, “io non ho ucciso Valeria Cherubini”, “io non ho sgozzato Mario Frigerio” sono negazioni credibili e non sono mai state pronunciate né da Rosa Bazzi né da Olindo Romano.

Olindo Romano e Rosa Bazzi non hanno mai negato in modo credibile perché sono responsabili del quadruplice omicidio.

Dalle intercettazioni si evince che Olindo Romano, già dopo il primo interrogatorio, aveva preso in considerazione la confessione, non a causa del senso di colpa ma allo scopo di avvalersi dei benefici.

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