Le Cronache Lucane

GIANLUCA GALLETTI: HO SCELTO DI TORNARE A FARE IL COMMERCIALISTA

Acli Provinciali Di Bologna
Oggi Gianluca Galletti, Ministro dell’Ambiente della XVII legislatura, e Marco Lombardo, Assessore al Lavoro del Comune di Bologna, si sono confrontati su alcuni temi riguardanti il presente e il futuro di Bologna, intervistati in diretta Facebook dal Presidente provinciale delle Acli, Filippo Diaco.

«Ho scelto di tornare a fare il commercialista» ha affermato Galletti «dunque mi sento libero del mio giudizio». «Bologna ha un complesso di inferiorità nei confronti delle altre città metropolitane, ma va superato. Va fatto un grande piano strategico per il futuro della città, non possiamo vivere giorno per giorno, dobbiamo avere una visione adeguata a lungo termine» ha affermato. Per superare la “sindrome di Cenerentola” di Bologna, «occorre fare un passo avanti rispetto all’immagine che ci vuole “città del cibo”, “dispensa” d’Italia: non è l’unica qualità che abbiamo» ha detto l’ex ministro: «possiamo diventare la capitale europea dei Big Data, ma dobbiamo essere all’altezza in quanto ad infrastrutture».
Sul tema del passante, infatti, non ha risparmiato critiche al Governo:
«Inutile restare sulle proprie prese di posizione solo per mantenere promesse elettorali» ha detto. «Devono assumersi la responsabilità di un sì o di un no, il limbo in cui ci hanno lasciato, rimandando la conferenza dei servizi, non ha senso, devono pronunciarsi» ha continuato. «Se la loro opinione è diversa da quella delle amministrazioni locali ne possiamo discutere, ma intanto si rendano responsabili di una scelta».
Dello stesso avviso Marco Lombardo, che ha ricordato come Bologna sia «seconda solo a Bolzano quanto a tasso di occupazione», ma si può fare di più e meglio: «dobbiamo essere attrattivi per le imprese.
I talenti devono poter restare a Bologna, dobbiamo essere appetibili per gli investimenti esteri e ciò si può fare grazie alle infrastrutture» ha detto. Anche per Lombardo «è una sciocchezza tergiversare sul passante» perché «oggi la competitività economica si gioca anche sul piano territoriale».
Le Amministrazioni locali devono essere maggiormente coinvolte nelle scelte: «l’esempio delle differenze fra ciò che è successo a Genova e gli esiti dell’incidente di Bologna è molto indicativo della capacità di reazione bolognese» ha detto: «i modi e i tempi dei social, cui ci sta abituando il Governo, non sono adatti al nostro modo di affrontare le cose. Va superato questo deficit di cultura istituzionale». L’Assessore Lombardo ha poi affermato che «Bologna deve essere una città “senza barriere”: ha tutti i requisiti per potersi candidare al Premio europeo per le città accessibili, bene le rampe per disabili di Piazza maggiore, ma possiamo fare ancora di più».
Secondo Lombardo, tenendo fede alla propria tradizione la Bologna di oggi è «particolarmente vicina agli ultimi, ai deboli, alle persone con handicap, ai poveri e ai cosiddetti working poors, ai disoccupati, ai giovani, alle famiglie e agli imprenditori sovraindebitati: il “modello bologna” merita di essere esportato».
La diretta si è chiusa con un appello dell’Onorevole Galletti, in primis proprio ad associazioni come le Acli: «il tempo del partito unico dei cattolici è finito: non serve più, ma occorre individuare e mettere insieme persone, anche di diverse appartenenze politiche, sui valori comuni e fondanti» ha detto.
«Occorre trovarsi fuori dai social network per tornare a parlare di principi, di argomenti importanti come quello della sussidiarietà, dell’immigrazione, per contrastare l’anticultura degli slogan e della paura».
Domenico Leccese
Le Cronache Lucane
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